Ricette immorali
E mi ritrovo qui, con questo strano libro per le mani. Un libro di ricette scritto da uno dei più talentuosi scrittori sudamericani. Stranamente, tra i miei autori preferiti me li ritrovo insieme a pari merito con qualche giapponese e con alcuni americani: Fante, Kerouac e Salinger, così come mi vengono in mente.
Manuel Vasquez Montalban, è accomunato a Luis Gerardo Sepulveda e Gabriel Garcia Marquez per il fatto di avere tre nomi. Qualche scrittore brasiliano ne avrà anche quattro o cinque.
Hanno anche altre cose in comune, per esempio questa sensualità decadente e un po’ sporcacciona, fatta di tempeste tropicali, vegetazione lussureggiante, caldo, umidità, sguardi e rum.
Di corpi nudi e occhi neri che scrutano, di fianchi prorompenti adagiati tra lenzuola stropicciate, di sontuosi culi che invitano all’amore e alla lascivia.
Di speziate pietanze che diventano lettere d’amore, ma anche di cucine povere e approssimative, per riempire la pancia.
Di sigaraie cubane che rollano puros tra le cosce, battelli a vapore e strani animali che vivono nel grande fiume, o lungo le sue sponde.
E la conquista e la seduzione passano anche per il cibo, come spesso accade in questi casi. Ed è proprio così che succede e spesso è sufficiente la semplice attesa di fare l’esperienza di un sapore nuovo. Una sensualità tutta da toccacciare, che si lascia leggere, a tratti placida a volte irruenta ma mai uguale a sé stessa, come il Rio della Plata o la Cordillera delle Ande.
Di necessità si fa virtù. Ecco perché ho iniziato a dedicarmi all’arte poblana della cucina e alla coltivazione del peperoncino. E ho un po’ di sudamerica anche nei vasi sul terrazzino di casa. Habanero, Cayenna, Jalapeño e altre dieci o dodici varietà di tutto il mondo. Tutto sommato, meglio questa che altre forme di collezionismo un po’ viziose, di quelle che tanto piacerebbero a Garcia Marquez.
20 aprile 2009 a 7:45 AM
Ho letto (colpevolmente) solo un libro di Vasquez Montalbàn ma l’intreccio sesso-cibo (con annessa malinconia di sottofondo) era preponderante anche lì: “tre storie d’amore” si chiamava il libro ma avrebbe potuto chiamarsi anche “molte storie di cibo” o qualcosa del genere…
Tom Thumb
20 aprile 2009 a 7:53 AM
Colpevole sarebbe solo se ci fosse un’interrogazione. Il bello della lettura è proprio che si può leggere quello che ci pare e quando ci pare. E se ci va, lasciare a metà un libro senza rimpianti.
20 aprile 2009 a 8:52 AM
I libri…
Una volta li divoravo.
Ora manca il tempo.
Non è vero…il tempo ci sarebbe pure.
Manca la voglia di smetterla di essere approssimativi.
Quando decido di leggere un libro mi ci tuffo dentro.
Lo vivo e lo respiro.
Ne subisco il fascino come se mi transitasse attraverso.
Ho cominciato un solo libro senza finirlo.
Non mi ha creato alcun tipo di emozione.
Sembrava di stare in una sala operatoria.
Asettica, incolore.
Ma tornando al tuo libro…
cos’è davvero l’immoralità?
(I titoli mi suggestionano e mi portano lontanissima)
20 aprile 2009 a 11:46 AM
Cos’è l’immoralità? Costruire case “antisismiche” annacquando il cemento per risparmiare il 2,5% sui costi. Per il resto, bisognerebbe chiedere a Vasquez Montalban perché abbia deciso di dare quel titolo ad un libro di ricette.
20 aprile 2009 a 10:24 AM
Adoro la “sensualità decadente” di questi scrittori.
Soddisfano un mio bisogno…come la cucina.
A maggio mi porteranno dei peperoncini dal mexico.
Se mancano alla tua collezione fammi sapere, che te ne lancio qualcuno sul terrazzo 😉
20 aprile 2009 a 11:43 AM
Facciamo a scambio: tu mi porti i semi dei peperoncini messicani e io ti allungo un paio di piantine di Naga Dorset.
20 aprile 2009 a 11:47 AM
PS: Pare siano i peperoncini più incazzati del mondo. Io però non ci credo tanto.
20 aprile 2009 a 1:19 PM
io ci credo e me la prenderei volentieri una piantina.
purtroppo il mio giardino è completamente in ombra ad ogni ora del giorno.
questo mi preclude la coltivazione di qualsiasi pianta necessiti di luce solare.
Posso coltivare solo funghi spore e muffe…
20 aprile 2009 a 2:47 PM
Come stai messo a licheni islandesi?
20 aprile 2009 a 2:43 PM
Pane e pomodoro . Piatto peccaminoso per eccellenza perché comprende e semplifica il peccato rendendolo accessibile a chiunque. Piatto peccaminoso in quanto può significare un’alternativa a tutto ciò che è trascendente, a tutto ciò che è pericolosamente trascendente, se diventa cultura della negazione. Non fate la guerra ma pane e pomodoro. [ non so cos’ho esattamente scritto, ma non fa nulla ]. Al massimo si aggiungono i funghi di Goz 🙂
20 aprile 2009 a 2:57 PM
Non vorrei che si finisse per dire che anche l’uovo sodo, nel suo piccolo, emani chissà quale lascivia. Non è una questione di semplicità, ma di tempo che ci vuole per prepararlo, di attese che si vogliono evocare. Se il pane e pomodoro lo fai col culetto di una bella pagnotta cotta a legna, usi pomodori maturi e appena staccati dalla pianta, lo condisci con sale, olio paesano e profumato origano, può anche essere un piatto sensuale. Un piatto semplice, ma sensualissimo? Prendi un gambo di sedano, riempilo di ricotta salata e stendici sopra un’acciuga salata tenuta a insaporire nell’olio di peperoncino.
20 aprile 2009 a 3:01 PM
ma come ti vengono ste ricette?
20 aprile 2009 a 3:05 PM
Dev’essere buono, ma ultimamente mangio come uno scaricatore di porto, dovrei preparare un campo di sedani. Pero’ dev’essere buonissimo, mannaggia..
20 aprile 2009 a 3:22 PM
In realtà l’ho scoperta durante un viaggio e l’ho riadattata, come spesso accade per certi sapori davvero indimenticabili. Mi ricorda un’insalata di aragosta con uva, mele e ananas in salsa rosa. Irripetibile.
20 aprile 2009 a 3:24 PM
Di solito io li servo come antipasti sfiziosi con un bel rosso tipo Primitivo o Negramaro. Non credo che siano indicati per saziare la fame, ma al terzo generalmente ci si ferma.
20 aprile 2009 a 2:50 PM
non ne ho. ma se li rimedi mettiamo su una coltivazione nel mio giardino.
a parte che anche casa tua non dovrebbe essere esposta molto al sole.
è un problema di tutta la zona. o sono solo io sfigato?
20 aprile 2009 a 2:51 PM
la replica era per Spa e non per Cri. 🙂
20 aprile 2009 a 3:00 PM
A me cresce di tutto. Ti dico solo che aspetto il mio primo avocado. Ho due alberelli che hanno faticato un po’ col freddo di quest’inverno, ma vanno già sul metro di altezza.
20 aprile 2009 a 2:56 PM
per cri: io quindi sono molto peccaminoso, perchè il peperoncino lo metto ovunque. anche nella minestra. 🙂
20 aprile 2009 a 3:02 PM
Quello non è essere peccaminosi, ma inseguire mitologie virili tutte calabresi. Ogni forchettara è un attestato di machismo, uno sfoggio di testosterone. Poi ti viene una prostata come un super tele e te la vedi bene con l’urologo.
20 aprile 2009 a 3:09 PM
Figurati quando riuscirai a farlo crescere sul balcone 🙂
20 aprile 2009 a 3:15 PM
quando avrò un balcone, ci pianterò quelli messicani 🙂
20 aprile 2009 a 3:45 PM
C’è gente che compra costosi faretti e ventilatori per coltivare l’insalata nella vasca da bagno, confido che anche tu riuscirai a coltivare un peperoncino senza sole. Forse ne verrà fuori una insipida monnezza, ma almeno provaci.
20 aprile 2009 a 3:55 PM
ci ho provato. e viene esattamente una monnezza.
poi non pizzica senza sole.
ottima l’idea della vasca da bagno 😉
20 aprile 2009 a 4:04 PM
Sia chiaro, che sia solo per i peperoncini. Se ne hai bisogno, mentre decidi come allestire la tua serra – vasca – con tenda a ossigeno di Michael Jackson ti passo una piccola decima sul raccolto. L’otto per mille.
20 aprile 2009 a 4:11 PM
l’otto per mille mi va bene.
per la vasca, non posso, la padrona di casa potrebbe non gradire.
visto che io non gradisco lei, è meglio evitare.
già mi incolpa delle piante che muoiono in giardino…
20 aprile 2009 a 4:17 PM
Ci credo che ti dà la colpa. Te l’ho pur detto che non sta bene pisciarci sopra. Almeno, evita di farti vedere.
20 aprile 2009 a 4:20 PM
i miei commenti sono finiti sopra.
un giorno mi spiegherai come funziona l’indentazione in questo blog 🙂
20 aprile 2009 a 4:27 PM
Non lo so, certo che il thread order fa abbastanza cagare.
20 aprile 2009 a 4:04 PM
Ecco, ora trasformera’ la casa in una serra ed elargira’ insalata e peperoncini a tutti.
20 aprile 2009 a 4:06 PM
Basta che non la prenda troppo alla lettera. C’è il rischio che apra un blog per mostrare alla rete quanto cresca il suo puparuolo®.
20 aprile 2009 a 3:25 PM
Attenta che Gozer ti potrebbe prendere molto alla lettera.
20 aprile 2009 a 4:16 PM
perchè non posso replicare ad alcuni commenti?
comunque una cena dobbiamo riorganizzarla. tieniti pronto.
20 aprile 2009 a 4:18 PM
Non sono io. è colpa della gatta.
è lei che ci piscia, e che scava sotto alle piante per seppellirci i topi che cattura.
a me va bene così, prima me li voleva portare in casa ….
20 aprile 2009 a 4:28 PM
Era un gesto di generoso affetto. La riconoscenza dei gatti.
23 aprile 2009 a 3:39 PM
…sì, ma Montalban è spagnolo! 🙂
23 aprile 2009 a 4:29 PM
E tuttavia, malgrado il passaporto, si comporta in tutto e per tutto come se fosse sudamericano.